Ricostruire le condizioni della tragica notte tra il 6 e 7 gennaio scorsi, quando, in una villetta di Ancona riscaldata con una stufa a pellet, l'ingegner Federico Volponi, 38 anni, morì a causa delle esalazioni di monossido di carbonio. E' ciò che hanno cercato di fare due esperti di caldaie incaricati dalla procura, con l'aiuto della moglie della vittima, Valeria Contegiacomo, 35 anni, tornata nell'abitazione di via Di Vittorio a distanza di un mese dal fatto. Gli esperti, insieme ai Carabinieri e ai Vigili del fuoco, hanno fatto un sopralluogo a scopo di indagine: è stata riaccesa la stufa, sono state eseguite misurazioni.
Probabilmente però serviranno altri accessi e accertamenti, anche sul sistema di scarico del gas, per completare la perizia.
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