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Mastrovincenzo, violenza donne dilaga

regioni

Mastrovincenzo, violenza donne dilaga

Seduta Consiglio Marche dedicata al tema

ANCONA, 24 novembre 2015, 11:29

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ha un'età compresa tra i 34 e i 53 anni, è coniugata (47%), italiana (68%), con figli (68%) e un diploma di scuola media superiore (26%), occupata stabilmente. Questo l'identikit della donna vittima di violenza nelle Marche che emerge dal rapporto annuale sul fenomeno redatto dalla Giunta regionale con i dati 2014 raccolti dall'Osservatorio regionale sulle politiche sociali in collaborazione con i cinque Centri antiviolenza (Cav), uno per provincia. Il contenuto del dossier è stato illustrato dai relatori di maggioranza Francesco Micucci (Pd) e opposizione Elena Leonardi (Fdi) durante la seduta aperta dell'Assemblea legislativa marchigiana alla vigilia della Giornata Internazionale sulla violenza contro le donne.

Secondo quanto emerge dal rapporto, l'autore della violenza e dei maltrattamenti è un uomo di età compresa tra i 34 e i 53 anni (35%), italiano (65%), con livello di istruzione medio (scuola media superiore, 18%) e occupazione stabile (41%). Nel complesso, nel corso del 2014 sono state 422 le donne marchigiane che si sono rivolte ai Cav, denunciando 895 violenze o maltrattamenti. In molti casi, quindi, sono state segnalate sopraffazioni multiple. La tipologia di violenza denunciata conferma l'ordine di prevalenza del biennio precedente: violenza psicologica e, a seguire, fisica, economica, stalking e sessuale. La violenza domestica si conferma la più diffusa in assoluto, causata soprattutto dal marito, dal convivente o dall'ex marito. La presenza dei figli aggrava le conseguenze del fenomeno, innescando paura, ansia, calo dell'autostima e gravi conseguenze sul piano personale e sociale. I dettagli delle rilevazioni mostrano un calo di accessi ai Cav (422 contro i 439 del 2013), con un'attività maggiore segnalata da Ancona (34%) e Pesaro (27%). Un dato che dimostra - secondo Micucci - che la violenza di genere "rimane ancora confinata nel sommerso". Per la Leonardi "domani è la Giornata contro violenza sulle donne, ma è necessario impegnarsi in tutti i giorni dell'anno contro questa 'quotidianità malata'. Anche la politica può e deve fare di più, perché questo è un fenomeno trasversale.

""La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre è un'occasione di riflessione su un grave fenomeno sociale e culturale che colpisce purtroppo pesantemente anche la nostra regione". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo. "Lo scenario tracciato - ha aggiunto - denuncia una realtà fatta di sopraffazione e soprusi, di violenza psicologica, fisica, economica, sessuale e di stalking. La violenza viene compiuta soprattutto tra le mura domestiche, è causata dal marito, dal convivente o dall'ex. La presenza dei figli, poi, aggrava tristemente le conseguenze perché innesca reazioni di paura, ansia, e si ripercuote nel corso della crescita sul piano personale e sociale. Si perpetrano fatti gravi e inammissibili per una società evoluta che nella maggior parte dei casi non vengono denunciati o restano circoscritti nella cronaca rumorosa di un giorno per poi essere cancellati in quello successivo". Secondo il presidente del Consiglio "è necessario prendere atto di questo dramma sociale che resta ancora purtroppo confinato nel sommerso, occorre portarlo alla luce e attivare le misure per contrastarlo, determinate e senza più colpevoli rinvii. Vanno usate le armi della conoscenza e del dialogo, occorre cultura, apertura e rispetto delle differenze, con la consapevolezza e l'impegno quotidiano senza interruzioni da parte delle istituzioni".

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