"Profonda costernazione e una
situazione generale che impone una seria e ponderata
riflessione". Così il Garante dei detenuti delle Marche Italo
Tanoni alla notizia dell'ennesimo suicidio in carcere. Vittima
un detenuto siciliano di 44 anni, finito a Montacuto lo scorso
gennaio per simulazione di reato, aggravato dalla recidiva.
"Sarebbe uscito a settembre e proprio ieri mattina - dice Tanoni
- avrei dovuto incontrarlo per la seconda volta con i miei
assistenti, considerato anche che si trovava in una situazione
di profondo disagio psicologico e per questo era stato deciso di
allontanarlo dagli altri detenuti".
"Nelle scorse settimane - seguita l'Ombudsman - ci aveva
chiesto l'assistenza legale, ma come ufficio non possiamo
garantirla". Per Tanoni, invece, "uno dei primi interventi da
prevedere è quello di un servizio garantito, cosa diversa
dall'avvocato d'ufficio, a favore di quanti non hanno
possibilità economiche per affrontare la situazione venutasi a
determinare e soprattutto quando si trovano per la prima volta a
fare i conti con la giustizia".
Tanoni torna anche sulla questione dell'assistenza psicologia
ai detenuti, che "deve trovare una più incisiva concretizzazione
all'interno degli istituti di pena". Infine, il
sovraffollamento: "A tutt'oggi nel carcere di Montacuto ci sono
sezioni non operative per la mancanza della dichiarazione
d'agibilità. E' indispensabile accelerare i tempi".
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