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Regionali, Fi sostiene Spacca

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Regionali, Fi sostiene Spacca

Governatore uscente candidato da Marche 2020-Ap

ANCONA, 17 aprile 2015, 11:15

Redazione ANSA

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Editoria: Spacca a Stati generali dell 'Informazione Marche - RIPRODUZIONE RISERVATA

Editoria: Spacca a Stati generali dell 'Informazione Marche - RIPRODUZIONE RISERVATA
Editoria: Spacca a Stati generali dell 'Informazione Marche - RIPRODUZIONE RISERVATA

''Destra e sinistra sono categorie astratte, e così le sottocategorie centrodestra e centrosinistra. Per guardare al futuro serve uno schema diverso: rimettere al centro una strategia per produrre reddito. Il confronto è fra i produttori di reddito e i distributori, e siccome con la crisi c'è ben poco da distribuire, bisogna dare forza e protagonismo a chi il reddito lo produce'', a partire dagli imprenditori. Il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, ex Pd ricandidato con Marche 2020-Ap e Forza Italia, è tornato a spiegare perché, annunciando l'accordo con Fi, aveva sentenziato che ''il centrosinistra è morto''.

Terzo mandato e alleanza nuova, con una virata secca dal centro sinistra al centro destra. Il governatore uscente delle Marche Gian Mario Spacca, dopo due mandati sostenuto dal Pd - partito di cui ha fatto parte da ex margheritino - si ricandida alle regionali con l'associazione Marche 2020 da lui fondata insieme al presidente del consiglio regionale Vittoriano Solazzi, anche lui ex Pd, con Area popolare e Fi. L'accordo con gli azzurri è stato firmato sulla base di un accordo programmatico che punta soprattutto al rilancio dell'occupazione e al sostegno alle imprese.

Fabrianese, 62 anni, una lunga carriera politica nella Dc-Ppi-Margherita iniziata nel '90, quando venne eletto consigliere regionale, scandita da responsabilità via via maggiori (assessore, vicepresidente della Regione), Spacca ha sparigliato le carte rompendo con i Democrat che non lo volevano per il terzo mandato, fondando il 'suo' partito e creando una frattura all'interno dell'Udc marchigiano, che si è diviso prendendo strade diverse: una con lui sotto il cappello di Area popolare, l'altra (segretario regionale in testa) con il centro sinistra. L'effetto 'terza discesa in campo' ha creato anche, in una certa misura, la diaspora nel centro destra, con Fdi-An e Lega che hanno deciso di correre in solitaria. Ma il disagio di questo cortocircuito che si è creato, con un governatore in lizza contro i suoi ex alleati (il Pd schiera l'ex sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli), se è avvertito viene anche rimosso: "Il centrosinistra non c'è più", scandisce Spacca. E' sbagliata l' idea del Pd di poter sovrapporre la propria "burocrazia all' amministrazione regionale", pensando a un "esito elettorale scontato". A quella che ormai chiama la "precedente coalizione", Spacca, solida formazione economica e buona reputazione a Bruxelles, imputa soprattutto la "carenza di sensibilità imprenditoriale" che ora deve diventare "prioritaria" per la crescita della regione. "La coalizione - ammette - aveva cercato di tenere in equilibrio sviluppo, ambiente e sicurezza sociale, ma nei risultati sviluppo e crescita non ci sono stati, come dimostra l'andamento del nostro Pil". E sugli ex nemici ora amici di Fi, "l'importante - dice - è guardare al futuro e costruire le soluzioni migliori per la regione utilizzando le sensibilità che possono essere utili". Stessa linea il coordinatore regionale di Fi, Remigio Ceroni: "Per noi vengono prima le Marche e i marchigiani, e questo ci fa dimenticare le cose che ci hanno visto contrapposti a Spacca". E poi "è il governo Pd che ha portato al disastro economico la regione". La responsabilità è del Pd,che attraverso l'assessorato al Bilancio "ha saccheggiato imprese e famiglie", imponendo una "tassazione insopportabile", e attraverso l'assessorato alla Sanità ha risucchiato "l'85% delle risorse". Punta il dito contro il suo ex partito anche Solazzi: "E' il Pd che si è assunto la responsabilità di rompere un assetto politico che era l'accordo tra il centro, politico e sociale, e la sinistra, privilegiando peraltro rapporti con movimenti inesistenti. Se il Pd fa questioni di scivolamento a destra, ricordo che a livello nazionale sta con Ncd e le riforme le fa con Berlusconi". Comunque, aggiunge, "aldilà delle sigle dei partiti, la gente vuole risposte ai propri bisogni. Pochi ideologismi, quindi: di fronte all'emergenza bisogna produrre sviluppo". Non risparmia l'affondo Ceriscioli: "Ora gli schieramenti si sono delineati definitivamente. Da una parte c'è la coerenza e la cultura di governo del centrosinistra e il cambiamento che vogliono i marchigiani, dall'altra Gian Mario Spacca con la destra e i disvalori che Fi incarna da anni". Impietoso il giudizio del segretario regionale del Pd Francesco Comi: "Spacca ha gettato la maschera. Il suo cinico, scientifico, determinato disegno di ricandidarsi a qualunque costo si è concretizzato. Con la sua scelta di allearsi con Fi e con Berlusconi si chiude nel modo più deludente un'esperienza positiva di governo".

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