"Invito i massimi
responsabili di Prysmian e di Confindustria a un incontro nel
quale si possano approfondire le ragioni di quella che appare
oggi una inspiegabile ingiustizia a danno del territorio e della
comunità picena". Così il vescovo di Ascoli Piceno Giovanni
D'Ercole in una lettera aperta inviata ai dipendenti
dell'azienda che ha annunciato ieri la chiusura dello
stabilimento ascolano.
"Come vescovo di questa Diocesi avverto tutta la tristezza di
questa situazione. Sento anche, purtroppo, l'impotenza di
aiutarle in maniera concreta" scrive mons. D'Ercole che intende
incontrare i vertici aziendali. "Chiedo prima di tutto un
incontro con i responsabili della Prysmian per manifestare le
mie preoccupazioni di pastore in questa ulteriore difficoltà
della già tanto provata crisi occupazionale picena. Ho domandato
infine a tutti i parroci della Diocesi di pregare domani,
domenica, nel corso delle sante messe per la crisi del lavoro
che così duramente sta colpendo il nostro territorio. Mi anima
infatti - conclude il vescovo di Ascoli - la convinta
persuasione che quel che è impossibile agli uomini è possibile a
Dio".
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