Nicolae Cornel Nica è ritenuto
dagli inquirenti un soggetto ad alto rischio di recidiva, e
capace di elaborare strategie di qualunque genere per nascondere
le prove a proprio carico: conversando con la madre, nella sala
del comando provinciale dei Carabinieri di Ancona, l'operaio
romeno sarebbe arrivato a ipotizzare di ''far fuori'' un amico,
sentito come testimone, temendo che potesse fare la spia. Questo
uno dei motivi per cui il Gip Antonella Marrone ha convalidato
il fermo del ventiduenne sospettato dell'omicidio di Giancarlo
Sartini, il pensionato di 53 anni massacrato a sprangate in
casa, in via Circonvallazione 23 a Chiaravalle la notte tra il
26 e 27 dicembre, durante una tragica rapina.
Contro il presunto omicida, coinquilino nello stesso palazzo
della vittima, il Gip ha ravvisato gravi indizi di colpevolezza
in relazione alle accuse di rapina e omicidio pluriaggravati.
Molti elementi a carico dell'indagato, che rimarrà per ora in
carcere, derivano da intercettazioni telefoniche (oltre al suo
cellulare anche quello di congiunti è stato tenuto sotto
controllo) e ambientali (nella caserma dei Cc mentre attendeva
di essere sentito). La vittima aveva rivelato al proprio medico
di sospettare che Nica fosse l'autore di un precedente furto in
casa sua, avvenuto la sera del 10 settembre scorso.
Nica, difeso dagli avvocati Marina Magistrelli e Simeone
Sardella, oggi non ha risposto alle domande del giudice. I
legali hanno chiesto copia degli atti dell'inchiesta, piuttosto
approfondita, prima di valutare i prossimi passi difensivi.
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