Gli Ultras 1898 dell'Ascoli
Picchio si uniscono al cordoglio dell'intera tifoseria
bianconera per la scomparsa di Alberto Durastanti, il tifoso
caduto da un muretto mentre stava andando alla partita, ma non
manca la nota polemica. "Ci chiediamo - si legge in una nota
della tifoseria organizzata - quale sia il senso di bloccare
mezza città e impedire ad un tifoso di 61 anni di poter entrare
allo stadio: il Del Duca è trasformato in una Guantánamo
costantemente, anche in assenza di tifosi ospiti, come accaduto
per l'incontro Ascoli-Santarcangelo. Ce lo chiediamo sempre e
non abbiamo mai trovato risposta, soprattutto alla luce di
questa assurda e inaccettabile tragedia che ha colpito la nostra
tifoseria".
Questo il racconto all'ANSA di un referente degli Ultras
1898: "Alberto (il tifoso deceduto, ndr) aveva lasciato il
figlio all'incrocio fra viale Indipendenza e viale Costantino
Rozzi per unirsi al corteo della tifoseria diretto allo stadio.
Poi ha accompagnato sua moglie all'ospedale Mazzoni per visitare
un parente ricoverato. Tornando verso lo stadio - prosegue il
capo ultrà - gli è stato impedito da chi era preposto al
controllo di transitare, a piedi, nella zona della curva nord,
nonostante non vi fossero tifosi della squadra ospite. Si
trattava di fargli percorrere solo venti metri, ma non gli è
stato concesso. Piuttosto che camminare a piedi due chilometri
per accedere da altri varchi - continua -, ha cercato di
accorciare il percorso saltando dal ponticello che attraversa la
strada d'ingresso all'ex ospedale Luciani, a due passi dallo
stadio. Una scelta che, purtroppo, gli è costata la
vita".
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