"Non c'è stata alcuna espulsione:
Giacomo Bugaro non è stato cacciato dal partito, semplicemente è
venuto a mancare il rapporto di fiducia con i vertici nazionali
che lo avevano designato e per questa ragione è stato invitato a
lasciare il ruolo di coordinatore regionale". Lo dichiarano in
una nota congiunta i consiglieri regionali Ncd nelle Marche
Francesco Massi (capogruppo) e Mirco Carloni.
"Nel Nuovo Centrodestra, fin dall'assemblea costituente -
spiegano -, c'è una consuetudine di dibattito e di confronto mai
vista né nel Pdl né in Forza Italia. Giacomo Bugaro ha sempre
avuto la possibilità di esporre le proprie opinioni e anche i
propri dissensi, e come consigliere regionale nulla gli vieta di
continuare a partecipare al dibattito interno. Al di là della
dimensione personale - ribadiscono - l'incontro con Berlusconi è
stato dunque intempestivo e inopportuno. Per ragioni di metodo,
perché è incredibile pensare di discutere progetti politici
altrove prima che nel proprio partito. Ma anche per ragioni di
merito". Infatti, secondo i due consiglieri regionali,
"permangono in Forza Italia tutte le condizioni negative che ci
hanno indotto ad aderire al Nuovo Centrodestra: non c'è serietà
rispetto al governo del Paese, non c'è democrazia interna, non
c'è chiarezza nel rapporto con gli altri partiti, non c'è
meritocrazia visto che continuano a non volere né le preferenze
né le primarie. Di fronte a una situazione del genere, e oltre
alle questioni di metodo, l'incontro a Palazzo Grazioli non
aveva ragion d'essere. Come Giacomo sa, Ncd è un partito che
discute e si confronta: se ritiene di partecipare e dire la
propria - concludono i due consiglieri - nessuno glielo ha mai
impedito e nessuno glielo impedirà".
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