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Un viaggio tecnologico a ritroso nel tempo lungo 6.000 anni

Un viaggio tecnologico a ritroso nel tempo lungo 6.000 anni

Fasci laser e touch screen nella visita al sito di Saint-Martin

29 luglio 2016, 11:46

Redazione ANSA

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Un viaggio tecnologico a ritroso nel tempo lungo 6.000 anni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un viaggio tecnologico a ritroso nel tempo lungo 6.000 anni - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un viaggio tecnologico a ritroso nel tempo lungo 6.000 anni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Basato su un rigoroso e critico impianto scientifico, l'allestimento espositivo del Parco e Museo archeologico di Saint-Martin-de-Corléans abbina il fascino plurimillenario del sito ad affascinanti soluzioni tecnologiche, conducendo i visitatori in un suggestivo viaggio a ritroso nel tempo durante il quale vengono indicate ipotesi interpretative che non trascurano riferimenti a episodi e personaggi della storia e del mito.

L'itinerario espositivo si articola in sei sezioni, distinte da colori di fondo delle pareti, che seguono e ricostruiscono la periodizzazione per fasi elaborata dal Comitato scientifico che ha lavorato alla realizzazione del sito, partendo da una sorta di curva orizzontale del tempo, una discesa dall'attualità alla preistoria, attraverso passerelle dove sono raffigurate grandi immagini di personaggi storici di vari periodi messi in relazione al tempo dell'area. Così da Neil Amstrong e Buzz Aldrin - protagonisti dell'allunaggio pochi giorni dopo la scoperta del giacimento archeologico aostano -, da Napoleone a Cristoforo Colombo, da Carlo Magno a Cesare Augusto, si giunge ai faraoni dell'antico Egitto, fino ad accompagnare il visitatore a sei metri di profondità e indietro di 6.000 anni, al momento in cui inizia la frequentazione del sito da parte dell'uomo.

Il visitatore passa poi alla scoperta della sezione che ha per tema le arature: la passerella temporale termina il suo conto alla rovescia aprendosi su una grande area coperta di circa 4.000 mq dove un imponente dolmen svetta su una piattaforma triangolare di pietre, e intorno tombe e arature a scopo di culto orientate secondo criteri astronomici. Un gioco di luci, reso possibile da 500 fari orientabili, fa sorgere e tramontare il sole sotto la volta celeste, sempre scrutata e consultata fin dalla preistoria, e proietta sul terreno le ombre dei reperti, immergendo il visitatore nell'atmosfera e nel paesaggio in cui viveva l'uomo dal Neolitico all'età del ferro, passando per l'età del rame e quella del bronzo.

Il percorso espositivo prosegue salendo su una balconata-belvedere che si affaccia sugli scavi, dove si possono ammirare i monumenti rinvenuti dagli archeologi: pali rituali, macine, resti di cereali offerti durante le cerimonie sacre, testimonianze della lavorazione dei metalli, della semina di denti umani e della trapanazione dei crani di persone viventi sono esposti in un allestimento che valorizza gli oggetti custoditi con soluzioni tecnologiche all'avanguardia quali fasci laser, touch screen e didascalie parlanti.

Di seguito, il percorso prevede l'esposizione delle stele antropomorfe rinvenute all'interno della tomba di età del bronzo. Si tratta di monumenti celebrativi realizzati con lastre monolitiche di rocce scistose o di marmo bardiglio dedicati al culto di capi guerrieri, eroi o divinità, raffigurati con armi e oggetti forgiati in metallo, quindi si passa alla sala con la presentazione sintetica delle tombe dell'area che attualmente non sarà aperta al pubblico, per concludersi con una serie di pannelli sui quali è accennata un'anticipazione dell'ampliamento del museo che riguarderà i reperti risalenti all'occupazione dell'area nelle età del bronzo e del ferro, in età romana e infine nel Medioevo. Nel complesso, inoltre, troverà posto anche un Centro di ricerca per il Megalitismo.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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