Valutare l'inquinamento del suolo
osservando il comportamento di alcuni organismi che lo popolano
da oltre 300milioni di anni, i 'porcellini di terra': è
l'obiettivo dei ricercatori dell'Università di Milano-Bicocca
che hanno lanciato la campagna di crowdfunding "Tanti Piccoli
Porcellin!" per sviluppare un prototipo strumentale per
riconoscere un suolo sano da uno contaminato, coniugando le
risposte comportamentali dei piccoli crostacei e l'intelligenza
artificiale.
I porcellini di terra per adattarsi ai nuovi ambienti
compensando, prima fra tutte, la disidratazione, tendono a stare
aggregati, perché questo riduce la superficie di contatto dei
singoli animali con l'aria. In condizioni di stress indotto da
un suolo contaminato, il gruppo invece si frammenta. Per questo
"studiando come reagiscono i porcellini potremo capire se un
suolo è inquinato o meno, e a che livello" spiega Lorenzo
Federico, responsabile del progetto e dottorando presso il
Dipartimento di Scienze dell'Ambiente e della Terra.
Lo stato di aggregazione verrà monitorato mediante un
dispositivo che combina un detector (microtelecamera a
infrarossi) e un'arena in plexiglas, all'interno della quale
sarà disposto il suolo da monitorare e dieci porcellini di
terra. Basteranno poche ore perché i contaminanti, se presenti,
determinino alterazioni comportamentali facilmente
quantificabili.
Per sviluppare un primo prototipo sperimentale servono 10.000
euro, che vengono raccolti con la campagna di raccolta fondi
attiva su Ideaginger.it. Il progetto è stato selezionato da A2A,
che cofinanzierà la campagna di crowdfunding.
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