Innanzitutto "si faccia cessare
immediatamente l'illegalità dell'attuale situazione detentiva,
che abbiamo visto con i nostri occhi dentro agli istituti
penitenziari" e "si torni a parlare di amnistia e indulto,
provvedimenti sani per l'equilibrio del sistema penale, che
mancano congiuntamente dal 1990". Lo scrivono gli avvocati della
Camera penale di Milano in occasione della manifestazione,
organizzata dal Garante dei detenuti di Milano Francesco Maisto
sulla scalinata di ingresso al Palazzo di Giustizia milanese,
sul tema drammatico dei "suicidi in carcere".
Nonostante "le ripetute denunce sulla tragica situazione
delle carceri italiane", spiega la Camera penale, "la conta dei
suicidi è divenuta una sorta di macabra liturgia, un numero che
subisce un inarrestabile e tragico aggiornamento, quasi
quotidiano. Siamo a 31. Il record - si legge nella nota - quello
di 84 suicidi in un anno, registrato nel 2022, sarà di questo
passo abbondantemente superato".
Il sovraffollamento dei penitenziari, chiariscono gli
avvocati, "è, innanzitutto, l'effetto di politiche legislative
che pongono il carcere al centro della risposta penale, spesso
in evidente e consapevole contrasto con i dati, che descrivono
l'efficacia delle misure alternative in termini di reinserimento
dei condannati e abbattimento della recidiva". E' necessario
"investire in modo massiccio per i percorsi trattamentali, per
il sostegno psicologico, per la cura dei soggetti con patologie,
dipendenze e fragilità".
Vi è una "costante rappresentazione del carcere", spiegano
ancora, "come strumento destinato alla sola punizione, che
diviene persino vendetta". Al sit-in di stamani saranno
presenti, oltre alla Camera penale, anche "associazioni e
cittadini" per "dire, senza esitazioni, che deve immediatamente
cessare la situazione di sovraffollamento, attraverso l'adozione
di provvedimenti urgenti", tra cui "l'approvazione rapida della
proposta di legge in materia di liberazione anticipata
speciale".
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