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'Italia c'è' sarà un partito. Librandi, leader ideale Sala

'Italia c'è' sarà un partito. Librandi, leader ideale Sala

'Per ora il sindaco non c'è ma cederemmo la casa per averlo'

MILANO, 18 giugno 2022, 15:10

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'associazione "Italia c'è" si prepara a diventare un partito di centro, anzi si prepara a diventare il centro, e ha già in programma il primo congresso a settembre a Milano. La scelta della città non è casuale perché qui alle comunali lo scorso anno si è presentata la lista 'Riformisti uniti. Lavoriamo per Milano' che già riuniva diverse realtà da Italia Viva, ad Azione a + Europa per sostenere Giuseppe Sala". Lo spiega all'ANSA uno dei fondatori, Gianfranco Librandi, aggiugendo che "Sala non è nell'associazione Italia c'è ma cederemmo la casa per avere lui come capo. Sala non c'è anche se è l'ideale".
    Il progetto di 'Italia c'è' è nato "studiando chi non vota, il desiderio di soluzioni politiche degli italiani", uno studio basato anche su sondaggi e "i sondaggi dicono che Sala in questo momento è la guida più adeguata - aggiunge Librandi, imprenditore e deputato di Italia Viva - Né Renzi, né Calenda hanno l'appeal necessario". "Dato che il Centro tutti lo vorrebbero ma non c'è e che invece c'è la minaccia di sovranisti e populisti - dice - abbiamo deciso di scendere in campo come gladiatori per fermare questa situazione" e "evitare di finire nelle mani di Orban e Putin". Il deputato di Italia Viva Camillo D'Alessandro, la deputata del Partito Autonomista Trentino Tirolese, Emanuela Rossini, sono alcuni dei suoi compagni d'avventura come pure e anzi soprattutto Piercamillo Falasca, l'ex vicesegretario di +Europa che Mara Carfagna aveva nominato consulente al ministero del Sud. "Ci presenteremo alle elezioni politiche. Abbiamo già sedi a Milano e Roma" aggiunge. "Ci sono persone che non votano perché non si identificano con partiti estremi e vorrebbero il centro", un centro che dovrà arrivare "al 15-20%". Secondo Librandi, la differenza fra Italia c'è e gli altri partiti che si dicono di centro è che "gli altri centri sono identificati con persone che scaricano sui partiti i loro problemi. Noi siamo tutti insieme per un progetto. A Milano lo abbiamo fatto alle comunali: si può fare".
   

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