L'Agenzia delle Entrate ha deciso
di non chiedere un rimborso delle agevolazioni per la prima casa
a una 36enne che aveva venduto prima dei cinque anni di legge la
prima casa acquistata con il compagno che l'aveva costretta a
subire botte, violenze e minacce nonostante la commissione
tributaria di Varese avesse dato torto alla donna.
La commissione aveva infatti respinto il ricorso presentato
dai suoi legali Filippo Caruso e Giorgio Pirandelli ritenendo
che il suo non fosse un "caso di gravità estrema, assolutamente
fuori da ogni possibile previsione, eccezionale ed inevitabile"
nonostante la denuncia penale per le violenze e le minacce
subite per anni da parte del compagno, il trattamento sanitario
obbligatorio dell'uomo che nel 2017 si è tolto la vita mentre
era in una struttura psichiatrica. Una decisione, finita sui
giornali, che aveva fatto discutere.
Nonostante la vittoria in primo grado, dall'Agenzia delle
Entrate fanno sapere di aver "ritenuto in sede amministrativa
che nel caso di specie sussistano le cause di forza maggiore a
favore della contribuente". Di conseguenza l'Agenzia "ha
annullato il relativo avviso di liquidazione, esonerando quindi
la donna dal pagamento".
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