Le nuove norme in tema di
diffusione delle notizie in ambito giudiziario "ledono
gravemente l'informazione con un effetto domino che coinvolge
magistratura, polizia giudiziaria, enti e istituzioni". Lo
afferma il Gruppo cronisti lombardi (Gcl) dell'Associazione
Lombarda dei Giornalisti, presente, oggi, a Palazzo di Giustizia
di Milano, al convegno 'Una riforma sbagliata' organizzato dalla
giunta sezionale di Milano dell'Associazione Nazionale
Magistrati.
"Non entriamo nel merito della riforma da un punto di vista
dell'organizzazione della Giustizia, non è compito nostro -
afferma Fabrizio Cassinelli, presidente del Gcl - ma certamente
possiamo rilevare e dobbiamo far sapere ai cittadini che
l'attuale applicazione delle norme ha contratto nettamente il
numero di notizie divulgate, rendendo così scarne quelle
filtrate da non permettere la verifica, il contraddittorio, la
completezza alla base di ogni compiuta informazione. Denunciamo,
inoltre, che molte notizie vengono divulgate non quando avviene
un fatto, o un reato, ma quando esso è terminato o viene
risolto, creando una evidente distorta narrazione della realtà
sociale verso la quale si stanno allineando molti".
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