Azimut prevede di chiudere il 2021
con il miglior utile netto consolidato della storia del gruppo,
compreso fra 600 e 605 milioni di euro, superiore alla guidance
fornita al mercato (pari a 350 - 500 milioni). La forchetta di
utile netto, precisa la società di gestione non include il
riallineamento dell'avviamento in Italia, precedentemente
contabilizzato per circa 30 milioni, a seguito della facoltà di
revoca esercitata ai sensi dell'ultima legge di Bilancio.
"A marzo daremo indicazioni su quello che sarà il dividendo" e
Azimut "continuerà a remunerare gli azionisti anche tramite il
dividendo". "Purtroppo però il mercato non riconosce questa
crescita o la riconosce solo in parte e il titolo è
sottovalutato", ha affermato Gabriele Blei, amministratore
delegato del gruppo del risparmio gestito.
"Tutte le considerazioni e i discorsi fatti in passato sui costi
dei nostri prodotti vengono definitivamente spazzate via dai
numeri: Azimut fornisce ai suoi clienti rendimenti netti di
circa l'1% all'anno superiori alla media di quelli della
concorrenza", ha sottolineato il presidente Pietro Giuliani.
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