Il "modello cremasco" accelera il
piano banda ultralarga di Open Fiber, la società che si è
aggiudicata i bandi Infratel (Mise) per colmare il digital
divide delle cosiddette aree bianche del Paese.
Nel cremasco la fibra di Open Fiber arriverà in 40 Comuni e, ad
oggi, sono circa 20 mila le unità immobiliari cablate (su un
totale di oltre 33 mila), con un avanzamento del piano che
supera il 60% dello sviluppo complessivo in quell'area. Un
risultato frutto dell'accordo quadro siglato lo scorso anno con
Consorzio.it (ex Scrp), società che gestisce le problematiche
informatiche e territoriali dei 40 comuni cremaschi aderenti,
mirato ad individuare un'unica interfaccia per velocizzare il
roll out della rete, grazie ad un procedimento più snello per la
richiesta e l'ottenimento dei permessi. "Per un piano di
sviluppo di queste dimensioni, che deve collegare circa 6.800
comuni di 20 regioni italiane, uno dei principali ostacoli sta
proprio nella fase di richiesta e ottenimento dei permessi -
spiega Antonio Gregorace, Field manager di Open Fiber -. Un
modello di collaborazione sinergica tra Infratel (pubblico),
Open Fiber (privato) e territorio, come quello che si è
instaurato nel cremasco, consente di ovviare a queste
problematiche e di raggiungere traguardi epocali in pochi anni".
Il valore del bando Infratel per le aree bianche della Regione
Lombardia è di oltre 400 milioni di euro e per il territorio
cremasco è previsto un investimento superiore a 7 milioni di
euro. Ad oggi, i cantieri sono stati aperti pressoché in tutti i
comuni del Consorzio.it, di cui 24 con lavorazioni vicine alla
conclusione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA