"Dall'inizio di ottobre
trasportiamo circa 500mila passeggeri al giorno, il 60% degli
820mila che viaggiavano prima del lockdown, ai quali mettiamo a
disposizione 1 milione e 88mila posti, cioè 68mila in più
rispetto al 2019 (+7%)". Lo ha detto l'amministratore delegato
di Trenord Marco Piuri, riferendo in commissione Infrastrutture
e Trasporti del Consiglio regionale della Lombardia sul nuovo
orario ferroviario in vigore dal 14 settembre e alle misure di
prevenzione Covid adottate.
"Se il trend rimarrà quello attuale - ha evidenziato Piuri -
solo nell'ultimo trimestre del 2020 arriveremo a trasportare 40
milioni di passeggeri: si tratta di numeri enormi, ma molto al
di sotto degli standard di Trenord. Il calo dei viaggiatori a
causa dell'emergenza sanitaria si ripercuote inevitabilmente sui
ricavi, ovvero circa 200 milioni di euro di mancati incassi sul
2020, per cui i Regolamenti europei prevedono compensazione".
Sui tagli al servizio rispetto al 2019, il manager ha
replicato che "prima del Covid facevamo 2301 corse, oggi ne
facciamo 2182, che riteniamo essere il massimo che possiamo
offrire in termini di disponibilità di materiale rotabile.
Quindi mancano all'appello 150 treni, ma offriamo circa il 7% di
posti in più". Quanto alla capacità massima di riempimento, ha
aggiunto, "l'80% noi lo interpretiamo con il 100% dei posti a
sedere seduti e un'indicazione di 10 persone in piedi nel
vagone. Psicologicamente trovare il treno con tutti i posti
occupati fa nascere una sensazione di sovraffollamento, in
realtà non è così. Con questa indicazione la capacità è ben
inferiore all'80%, di conseguenza c'è ancora spazio rispetto a
quanto prevede il Dpcm. Quindi sostanzialmente il sistema sta
girando senza problemi".
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