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Scuola: pediatri, in Lombardia positivi 6 bambini su 1000

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Scuola: pediatri, in Lombardia positivi 6 bambini su 1000

Missaglia (Simpef), dati su prima settimana riapertura

MILANO, 21 settembre 2020, 11:51

Redazione ANSA

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In Lombardia nella prima settimana di ripresa delle lezioni scolastiche, la positività dei bambini al coronavirus SarsCov2 è risultata bassa, del 6 per 1000. Vuol dire che su 1000 casi inviati, sono risultati positivi al tampone 6 bambini. "Si tratta dunque di pochi casi e con pochi sintomi", come spiega Rinaldo Missaglia, segretario del Sindacato medici pediatri di famiglia (Simpef).
    Il sistema predisposto a livello regionale per rilevare la positività dei bambini, con sintomi da Covid-19, ha visto l'istituzione da parte delle Ats di punti tampone ad accesso rapido, dove si può portare il minore senza necessità di impegnativa del medico o di prenotazione. L'accesso può avvenire dopo che i sintomi siano comparsi a scuola, che quindi chiamerà il genitore, o tramite il genitore dopo consulto col pediatra di famiglia, se il figlio ha iniziato a star male a casa.
    "L'esito del tampone arriva entro le ore 23 del giorno stesso di esecuzione dell'esame - continua Missaglia -. Devo dire che il sistema, da poco predisposto, sta cominciando a funzionare".
    In questa prima settimana di lezioni la positività accertata è stata del 6 per 1000, "anche se non abbiamo ancora i dati definitivi - continua - Forse c'è stato un eccesso di zelo, nel senso che sono stati inviati casi con sintomi poco rilevanti, anche se compatibili con la malattia da Covid-19. Ma va bene così".
    I pediatri aderenti al Simpef hanno inoltre iniziato a raccogliere la casistica sui soggetti inviati a fare il tampone, per vedere "quali erano i sintomi e capire se ve ne sono alcuni tipi da coronavirus nei bambini, così come lo è la perdita di gusto e olfatto negli adulti. Ci stiamo concentrando soprattutto nella zona di Bergamo", continua Missaglia. Altro scopo dello studio sarà capire l'effetto dei bambini positivi a scuola e in famiglia circa la diffusione della malattia. C'è però un problema, conclude Missaglia: "molti genitori, circa il 20%, non hanno dato ai pediatri il consenso al trattamento dei dati del figlio. Ciò ci impedisce di conoscere l'esito del tampone del bambino. Li invitiamo a darcelo quanto prima".
   

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