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Aggredito con acido a Milano, donna chiede rito abbreviato

Aggredito con acido a Milano, donna chiede rito abbreviato

Attacco in piazza Gae Aulenti; lei accusata lesioni e stalking

MILANO, 22 maggio 2020, 11:20

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ha chiesto di andare a processo con rito abbreviato, che consente lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna, Tamara Masia, la donna di 43 anni che lo scorso 4 gennaio, in piazza Gae Aulenti a Milano, ha aggredito un barista 28enne, originario del Modenese, prima spruzzandogli uno spray al peperoncino e poi gli ha versato sul viso dell'acido, provocandogli ustioni alla guancia e al collo.
    L'indagine è coordinata dal pm di Milano Francesca Gentilini.
    Come si legge nei capi di imputazione, la donna, in cella a San Vittore, è accusata di lesioni personali aggravate per avere gettato "sostanza caustica e spray urticante" addosso al giovane provocandogli ustioni di primo e secondo grado al volto, alla mano e al polso sinistro e ustioni di terzo grado al collo, provocando malattia di oltre 40 giorni. E' anche accusata di atti persecutori perché "dopo l'interruzione della relazione" con la vittima, per circa tre settimane, dal 18 dicembre al 4 gennaio 2020, la molestava "effettuando reiterati appostamenti e pedinamenti sotto casa" e "nei luoghi dalla stessa frequentati" minacciandolo di morte via telefono e messaggi WhatsApp. Il tutto provocandogli un "grave e perdurante stato d'ansia e timore per la propria incolumità".
    Stando all'indagine della Procura milanese, i due si erano incontrati solo per tre o quattro volte tra dicembre e gennaio, poi lui aveva deciso di troncare la relazione. Ma la 43enne, di Vercelli già denunciata 4 volte per altri episodi di stalking, non si era rassegnata e aveva iniziato a tempestarlo di telefonate e messaggi, alcuni dei quali minacciosi, e aveva provato a contattare anche alcuni suoi amici e familiari chiedendo loro dove si trovasse. In qualche occasione, Masia si era anche presentata nel bar dove lavorava il 28enne, e la sera prima dell'agguato lo aveva aspettato sotto casa: i vicini però, notando la presenza della donna, avevano dato l'allarme. La mattina dell'agguato, occhiali da sole e cappuccio in testa, ha aspettato il ragazzo in cima alle scale mobili della piazza.
    Quando lo ha visto, lo ha chiamato e, quando lui si è voltato, gli ha spruzzato lo spray al peperoncino e versato l'acido sul viso.

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