Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Latitante da 15 anni arrestato a Milano

Latitante da 15 anni arrestato a Milano

Noto truffatore, era scappato in Sudamerica con altra identità

MILANO, 15 ottobre 2019, 15:13

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

E' stato arrestato, dopo 15 anni di latitanza, il truffatore 53enne Guido Maleci, ricercato per un cumulo pene di oltre 13 anni e catturato dalla Squadra mobile di Milano dopo il suo rientro in Italia dall'Argentina. L'uomo, che ha un lungo curriculum criminale composto per lo più da truffe a istituti di credito, assicurazioni e finanziarie, era scappato in Sudamerica nel 2004 e da qualche anno riusciva a viaggiare indisturbato grazie a un passaporto argentino su cui era riportata una identità falsa. Maleci è stato arrestato il 7 ottobre scorso (ma la notizia è stata divulgata solo oggi) mentre si recava in visita dalla madre a Milano, in zona viale Monte Ceneri. Era in compagnia della fidanzata sudamericana: quando è stato fermato dagli agenti della Mobile era sicuro che non gli sarebbe accaduto nulla. "Ha mostrato senza esitazione il passaporto argentino, probabilmente non pensava che dopo tutti questi anni fosse ancora nei nostri radar" hanno spiegato gli investigatori della Mobile.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza