Il "malsano rapporto di soggezione
che legava Levato a Boettcher" non ha intaccato la capacità di
intendere e di volere di Martina Levato che "ha prestato piena
adesione ai propositi aberranti del compagno, indicando i nomi
dei giovani con i quali aveva avuto effusioni sentimentali, per
poi partecipare alle aggressioni, con la piena consapevolezza di
ciò che stava facendo e con la ferma volontà di ledere
l'integrità fisica delle persone aggredite". Lo sottolinea la
Cassazione nelle motivazioni, depositate oggi, del verdetto che
lo scorso 7 dicembre ha confermato la condanna per la coppia
dell'acido (19 anni e 6 mesi per Levato e 21 anni per Boettcher)
con un lieve sconto di pena per il venir meno dell'associazione.
A Boettcher che voleva una condanna più ridotta facendo valere
il fatto che aveva risarcito le vittime, gli 'ermellini' hanno
replicato che il risarcimento gli ha solo evitato una pena
maggiore: quel che ha fatto è di una "spaventosa gravità" per i
danni patiti dalle vittime rimaste sfigurate.
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