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Delitto Macchi, Binda ricorre in appello

Delitto Macchi, Binda ricorre in appello

Legale della famiglia della vittima, 'sentenza ben motivata'

VARESE, 02 ottobre 2018, 17:47

Redazione ANSA

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Stefano Binda - RIPRODUZIONE RISERVATA

Stefano Binda - RIPRODUZIONE RISERVATA
Stefano Binda - RIPRODUZIONE RISERVATA

Stefano Binda, 50 anni, condannato in primo grado dai giudici della Corte d'assise di Varese all'ergastolo per l'omicidio di Lidia Macchi, la studentessa trovata uccisa con 29 coltellate nel gennaio del 1987 in un bosco a Cittiglio, nel Varesotto, ha presentato ricorso in appello. L'avvocato Patrizia Esposito, difensore di Binda insieme al collega Sergio Martelli, ha depositato ieri il ricorso alla Corte d'assise d'appello di Milano. I legali, dopo la lettura della sentenza della Corte D'Assise di Varese lo scorso 24 aprile, avevano definito la decisione dei giudici "ingiusta e inaspettata". Di diverso parere l'avvocato Daniele Pizzi, legale dei famigliari di Lidia Macchi: "Ritengo che la sentenza di condanna emessa dalla Corte d'Assise di Varese sia stata ampiamente e validamente motivata, dunque non ho dubbi che, nonostante l'impugnazione presentata dai suoi difensori, le responsabilità di Binda verranno riconosciute anche dalla Corte d'Appello di Milano".
   

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