Serratia marcescens è il batterio
della famiglia degli enterobatteri, responsabile della morte del
neonato ricoverato all'Ospedale Civile e del contagio di altri
neonati, sta sviluppando, secondo quanto affermano i
microbiologi nel sito Microbiologia Italia, forme di resistenza
agli antibiotici.
Lo scorso anno un'epidemia all'ospedale La Paz di Madrid aveva
costretto il Ministero della Salute spagnolo a chiudere l'unità
di terapia intensiva neonatale dopo il contagio di 51 bambini.
Si sviluppa e causa pericolosi focolai negli ospedali, dove
negli ultimi anni e' cresciuto l'allarme per il fenomeno delle
infezioni in corsia, causando una situazione esplosiva perche'
legato a quello della resistenza dei batteri agli antibiotici a
disposizione.
I risultati di un programma di sorveglianza negli Stati Uniti
e in Europa, indicano che è responsabile in media del 6,5% di
tutte le infezioni da Gram negativi in terapia intensiva (al
quinto posto tra i Gram negativi nei reparti di terapia
intensiva) e del 3,5% delle infezioni nei pazienti che non si
trovano in terapia intensiva.
Attualmente, Serratia è la settima causa più comune di
polmonite, con un'incidenza del 4,1% negli Stati Uniti, del 3,2%
in Europa e del 2,4% in America Latina, e la decima causa più
comune di infezione del flusso sanguigno con un'incidenza del
2,0% tra i pazienti ospedalizzati. Il catetere urinario , per
esempio, è un importante fattore di rischio per l'infezione.
Pericoloso anche per le vie respiratorie. In rari casi provoca
problemi al cuore. La principale via di diffusione e' comunque
attraverso il contatto diretto del personale ospedaliero.
La S.Marcescens è in grado di produrre un caratteristico
pigmento rosso, per questo motivo, in passato, è stato descritto
come il batterio con la capacità di "mascherare", proprio come
fa il sangue.
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