Visite fiscali a domicilio mai
eseguite e firme false su verbali di accesso per controllo
domiciliare: sono le contestazioni mosse dai finanzieri di
Bergamo a una dottoressa, accusata di truffa aggravata ai danni
dello Stato e di falsità ideologica commessa da pubblico
ufficiale in atti pubblici. Grazie a un contratto stipulato con
la Direzione Provinciale dell'Inps di Bergamo, avrebbe
intascato, in quattro mesi, circa 20.000 euro. Le indagini sono
partite da una denuncia di un dipendente della Procura
bergamasca che, rientrato al lavoro dopo un periodo di malattia,
ha trovato all'interno del proprio fascicolo personale un
certificato medico per una visita di controllo in realtà mai
avvenuta. Sono scattati così gli accertamenti sul conto della
professionista e sulla lista delle visite da lei eseguite, più
di 500. 53 casi è stato accertato che non si era recata presso
l'abitazione del lavoratore malato. Una volta scoperta, la
dottoressa si è dimessa dall'incarico e ora dovrà restituire
oltre 20 mila euro.
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