/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Ragazza uccisa a Milano: tranviere fermato è sorvegliato a vista

Milano

Ragazza uccisa a Milano: tranviere fermato è sorvegliato a vista

Garlaschi si trova nel centro osservazione neuropsichiatrica

MILANO, 07 febbraio 2018, 11:36

Redazione ANSA

ANSACheck

Jessica Valentina Faoro, in una foto tratta dal suo profilo Facebook - RIPRODUZIONE RISERVATA

Jessica Valentina Faoro, in una foto tratta dal suo profilo Facebook - RIPRODUZIONE RISERVATA
Jessica Valentina Faoro, in una foto tratta dal suo profilo Facebook - RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandro Garlaschi, il tranviere di 39 anni fermato per aver ucciso a coltellate e poi aver tentato di bruciare il corpo di Jessica Valentina Faorio, 19 anni, figlia di un collega di lui, si trova da questa notte nel centro osservazione neuropsichiatrica all'interno del centro clinico ed è sorvegliato a vista. L'uomo è stato trasferito in carcere la notte scorsa dopo un lungo interrogatorio nel quale ha in sostanza confessato.

Ci sarebbe un rifiuto dietro l'omicidio di Jessica. Garlaschi si sarebbe accanito contro la giovane dopo aver tentato un approccio. "Ho fatto un guaio enorme, ho una ragazza morta in casa", le parole pronunciate dall'uomo, sotto choc, che avrebbe già fatto parziali ammissioni. Gli investigatori della Squadra Mobile, coordinati dal pm Cristina Roveda, indagano per stabilire con certezza cosa sia accaduto. Al vaglio degli inquirenti anche la posizione della moglie: al momento del delitto non sarebbe stata in casa, ma nessuna ipotesi investigativa viene trascurata come conferma il lungo interrogatorio in questura della donna. E' pomeriggio inoltrato quando la rabbia dei vicini si scatena contro il conducente della linea 15.

"Vergogna", "spero tu marcisca in galera", sono alcune delle frasi urlate contro l'uomo mentre la polizia lo sta portando via dall'appartamento alla periferia sud di Milano. La vittima è la figlia di un collega. Cosa ci facesse nell'appartamento al secondo piano è ancora da chiarire. Secondo alcuni testimoni, la ragazza, un passato difficile alle spalle, faceva le pulizie nella casa di Garlaschi e della moglie. Una coppia "schiva e scostante", come la descrivono i vicini di casa.

I due vivevano da anni nel condominio, proprietà di una cooperativa di tranvieri, ma si erano trasferiti da poco nell'alloggio della tragedia, dopo i problemi sorti con una vicina, una collega che Garlaschi aveva importunato fino a costringerla a denunciarlo per stalking. "Ho combinato un guaio", le parole dell'uomo, che in passato sarebbe stato allontanato dalla Atm per le intemperanze e poi reintegrato. Con alcuni conoscenti, l'uomo si era vantato di quella giovane dagli occhi blu e dai capelli biondi che faceva le pulizie in casa sua. "Mi aveva fatto vedere le foto di Jessica sul cellulare, diceva che li aiutava a stirare le camicie. In un certo senso se ne vantava - ha raccontato un collega - Le foto erano normali, ma prima di lei c'era un'altra ragazza, molto giovane, che stirava in topless. Non mi sembra una cosa comune...". Nel grande edificio c'è anche chi sostiene che fosse solo una copertura per nascondere un subaffitto.

Sembra che Jessica pagasse una piccola cifra per vivere lì. Era arrivata una decina di giorni fa da una comunità per ragazze madri, dopo avere partorito un bimbo che aveva deciso di dare in adozione. Restano dunque numerosi i punti oscuri di questa ennesima tragedia che vede per protagonista una giovane donna. Il riserbo degli inquirenti è massimo anche su un altro particolare, quello secondo cui l'uomo avrebbe tentato di disfarsi del cadavere. Per tutto il giorno la Scientifica ha fatto la spola tra la palazzina e il locale pattumiera, al centro del cortile, dove probabilmente ha provato a nascondere anche l'arma del delitto, un coltello, che non è ancora stato trovato.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza