"Nella scorsa estate il sindaco
Sala mi ha proposto di far parte della giunta comunale, mettendo
così a disposizione della città 25 anni di attività
professionale in quella splendida azienda che è Microsoft. Sono
stata onorata della proposta e continuo ad esserlo. Mi impegno e
mi impegnerò ogni giorno di più per fare al meglio il mio
lavoro, al servizio di una Milano forte, moderna e giusta,
capace di offrire nuove opportunità a tutti. A questo serve la
trasformazione digitale cui stiamo lavorando con enorme
passione". Così in una nota l'assessore alla Trasformazione
digitale del Comune di Milano, Roberta Cocco, è intervenuta per
respingere gli attacchi delle opposizioni, che la criticano
sulla mancata pubblicazione del suo status patrimoniale e la
accusano di conflitto di interessi.
"Ieri ho pubblicato i redditi 2015 e la mia situazione
patrimoniale al momento dell'assunzione dell'incarico di
assessore - ha chiarito - in ottemperanza alla legge. Ho anche
commesso un errore nel trasferimento dei dati, che ho
immediatamente corretto nella medesima giornata". Secondo Cocco,
è doveroso "salvaguardare, in primo luogo a Milano, la
possibilità per chi viene dal mondo delle aziende e delle
professioni di accettare incarichi pubblici, perché questa è la
più solida tradizione ambrosiana". "Questa competenza - ha
aggiunto - deve naturalmente essere messa al servizio di
processi chiari e trasparenti, condotti dagli uffici del Comune
e dalle persone competenti e oneste che vi lavorano".
L'amministrazione comunale "affida i suoi incarichi attraverso
il lavoro degli uffici ed in applicazione delle norme vigenti,
utilizzando lo strumento della gara quando previsto. L'autorità
politica fa un altro mestiere, che è quello della programmazione
dell'attività amministrativa e dell'individuazione degli
obiettivi. Questa differenza di ruoli deve essere compresa da
tutti, altrimenti ogni persona con una storia professionale
finisce per essere incompatibile con incarichi di governo della
città".
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