E' stata condannata a 2 anni e 2
mesi di reclusione Nela Ionica Drosu, la romena di etnia rom
accusata di avere detto ai medici, nel novembre 2014, di avere
perso il bambino che aspettava (era al sesto mese di gravidanza)
a causa di una manganellata inferta qualche giorno prima da un
agente di polizia durante i tafferugli scoppiati nel corso di
una manifestazione contro gli sgomberi di case occupate a
Milano. Lo ha deciso la decima sezione penale del Tribunale di
Milano, che ha riqualificato, però, il reato da "calunnia" a
"simulazione di reato". Otto mesi alla sorella.
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