"Non può esistere una
medicina veramente moderna senza mettere al centro l'uomo,
bisogna comprendere il dolore di chi soffre. Chi sta male ha un
problema fisico, ma anche psicologico. Se il malato non viene
considerato ed è costretto a stare in un ambiente angusto, non
si fa una buona medicina". Lo ha affermato Fabrizio Iseni nel
quinto congresso 'Le giornate cardiologiche' a Stresa (Verbania)
organizzato dalla sua Fondazione sottolineando la "necessità di
creare percorsi socialmente e umanamente efficaci per le cure,
altrimenti è inutile parlare di futuro".
"Dal punto di vista scientifico e della forza lavoro - ha
aggiunto Iseni - abbiamo i migliori medici a livello
internazionale. Reputo i cardiologi e i medici italiani in
generale fra i migliori del mondo. Dall'altra parte è evidente
che devono avere le 'armi' per fare prevenzione, purtroppo le
mani non sono sufficienti in medicina. La medicina del terzo
millennio in cardiologia è l'uso di grandi tecnologie".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA