Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Martina,no patria potestà a Alex

acido

Martina,no patria potestà a Alex

Richiesta di decadenza presentata a Tribunale minori Milano

MILANO, 15 settembre 2016, 14:33

Igor Greganti

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua, e senza esclusioni di colpi anche quando il Tribunale per i minorenni sta per decidere sul destino del loro bambino, che potrebbe essere dichiarato adottabile, lo scontro tra gli ormai ex amanti Martina Levato e Alexander Boettcher, che un tempo formavano la cosiddetta 'coppia diabolica' delle aggressioni con l'acido. Nella memoria conclusiva redatta dalla sua difesa e depositata stamani, l'ex bocconiana, infatti, ha chiesto ai giudici minorili di togliere la "patria potestà" al sedicente broker.

Se le richieste finali sul futuro del bimbo, nato un anno e un mese fa, degli avvocati dei due giovani, già condannati nei due processi sui blitz con l'acido (16 e 12 anni per Martina e 23 e 14 anni per Alex), sono in linea con quanto emerso nelle scorse settimane, l'ex studentessa 'modello' ha deciso, però, di inserire nella relazione anche un'istanza di "decadenza" dalla potestà genitoriale. E per quell'uomo che prima aveva sempre difeso a spada tratta e che poi ha deciso di tirare in ballo come il "regista" delle aggressioni. In carcere, anche lui, dal 28 dicembre 2014. Entrambi, tra l'altro, in base alla condanne di primo e secondo grado hanno al momento la potestà genitoriale sospesa. Il legale della giovane, l'avvocato Laura Cossar, ha voluto mettere in evidenza nella memoria di 40 pagine come i provvedimenti presi finora da pm e giudici minorili sul caso del piccolo siano indicativi, a suo dire, di un "piano preordinato" per togliere alla madre il figlio, collocato temporaneamente in una casa famiglia. Un piano che è stato attuato, scrive il difensore, "calpestando" i diritti di una madre detenuta. Nelle relazione, tra l'altro, si dice che i periti (due psichiatre) nominati dal Tribunale, che hanno accertato la "incapacità genitoriale" della donna e dell'ex amante, hanno agito come "giustizieri sociali" senza fornire i "pareri giuridici" che erano stati loro richiesti. L'avvocato Cossar spiega ancora nella memoria che per legge un minore ha diritto a rimanere nella sua famiglia e che lo Stato deve fornire sempre un "aiuto" affinché ciò si verifichi. E in questo caso l'aiuto ad una madre detenuta prevede che la donna possa andare assieme il figlio all'Icam, istituto di custodia attenuata. Ed è questa la richiesta principale di Martina che, in subordine, chiede che si proceda ad un "affido eterofamiliare", ossia che il piccolo venga affidato temporaneamente ad un'altra famiglia, possa vedere ogni tanto la madre in carcere e poi tornare a vivere con lei in futuro. Nelle conclusioni il legale non chiede, invece, l'affidamento ai nonni materni.

Il legale di Levato illustra anche come lei in questi ultimi mesi abbia seguito un "percorso" assumendosi le "responsabilità" per quei blitz e chiedendo anche all'ex amante di farlo. Il broker, invece, ha continuato a professarsi innocente e anzi ha chiesto ai giudici che il piccolo non stia con la madre. In sostanza, infatti, la difesa di Boettcher, con il legale Valeria Barbanti, ha ribadito nella memoria conclusiva che il bambino non va dichiarato adottabile, ma va affidato alla nonna paterna. E tutto ciò mentre il pm minorile Annamaria Fiorillo ha insistito con la richiesta di adottabilità del bimbo che formulò già più di un anno fa, sottolineando ora la "irreversibile incapacità genitoriale" degli ex amanti. Per la difesa Levato, però, solo con un "preconcetto" si è arrivati all'allontanamento del "figlio dalla madre anche prima che nascesse" e basandosi su una perizia disposta dai giudici penali del primo processo alla coppia (quello sul caso di Pietro Barbini), poi superata dal "percorso di rieducazione" della giovane. Intanto, sta per arrivare la decisione del Tribunale per i minorenni, prevista per i prossimi giorni.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza