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Sesso con minori, parroco sospeso

Milano

Sesso con minori, parroco sospeso

Il sacerdote accusato di episodi dal 2009 al 2011

MILANO, 25 marzo 2016, 11:59

Redazione ANSA

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Il palazzo di Giustizia di Milano - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il palazzo di Giustizia di Milano - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il palazzo di Giustizia di Milano - RIPRODUZIONE RISERVATA

Don Alberto Paolo Lesmo, sospeso dall'arcivescovo Angelo Scola dall'incarico di parroco a Milano S. Marcellina e decano di Milano-Baggio, è stato indagato per il reato di prostituzione minorile insieme ad un altra persona. Fra il 2009 e il 2011 avrebbe pagato un ragazzo minorenne per avere rapporti sessuali. E' quanto si è appreso in relazione al procedimento coordinato dal pm di Milano Giovanni Polizzi e dal procuratore facente funzione Pietro Forno. Per don Lesmo è stato chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di prostituzione minorile ma non quella di cessione di sostanze stupefacenti, come era stato, invece, riferito in precedenza. Il parroco, infatti, stando alle indagini, sarebbe stato a conoscenza del fatto che il ragazzo usava i soldi ricevuti per comprare in particolare cocaina, ma non ha mai ceduto direttamente droga. Come emerge ora dagli atti dell'inchiesta, infatti, l'accusa di cessione di stupefacenti, assieme a quelle di violenza sessuale e prostituzione minorile, è contestata all'altro indagato (non è un religioso) nel procedimento.

   L'Arcidiocesi è venuta a conoscenza dell'indagine a carico del sacerdote il 2 marzo 2016 (con documento datato 19 febbraio 2016) e ha appreso che nel 2013 don Lesmo fu oggetto di una perquisizione in parrocchia, "senza però che il prete ne desse in alcun modo notizia ai suoi superiori diocesani". "Solo in questi ultimi giorni - sottolinea la Curia - è stato possibile appurare la facoltà per l'Arcidiocesi di intervenire con questi provvedimenti così che non configurassero intralcio alle indagini". Il cardinale Scola e i suoi collaboratori hanno espresso ""sconcerto e dolore" per la vicenda e pregano per "la vittima dei fatti contestati e i suoi familiari e per don Lesmo".

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