Un medico di 44 anni, che vive e lavora a Milano, sposato con un figlio, è stato arrestato mercoledì mattina con l'accusa di essere il 'molestatore seriale' del Parco Lambro. All'alba o al tramonto, tra il 26 ottobre e il 4 dicembre scorsi, con il volto coperto da un casco o un cappuccio, avrebbe aggredito, palpeggiandole e in un paio di casi cercando di trascinarle in mezzo ai cespugli, sette donne intente a fare jogging. Una delle vittime è stata addirittura aggredita tre volte in giorni diversi.
Ora il procuratore facente funzione Pietro Forno e il pm Cristiana Roveda, che hanno coordinato le indagini condotte dalla polizia del commissariato di Lambrate, lanciano un appello: chi ha subito molestie analoghe all'interno del parco sporga denuncia.
Il medico a contratto con due ospedali milanesi, sposato e con un figlio, è stato arrestato stamane su ordine del gip Alfonsa Ferraro con l'accusa di violenza sessuale: avrebbe aggredito le sue 'prede' da dietro per poi palpeggiarle e in un'occasione avrebbe anche cercato di trascinare una runner in una zona con alberi e cespugli. Ad incastrare l'uomo, 44 anni, è stata una donna straniera che la mattina presto dello scorso 4 dicembre, giorno dell' ultima aggressione accertata, dopo aver sentito le urla dell' ennesima vittima e aver visto un uomo con in testa un casco correre e salire a bordo della sua Mercedes per poi fuggire, ha avuto la prontezza di fotografare con il suo cellulare la targa dell'auto. E poi, quasi in contemporanea, il medico, definito dagli inquirenti "molestatore seriale" del Parco Lambro, è stato notato anche da un signore che stava portando a spasso il cane: lo ha visto parcheggiare la sua macchina di lusso e tirare fuori dal bagagliaio un casco. Particolare, quest'ultimo, che lo ha insospettito ('cosa ci fa uno a passeggio per i vialetti con un casco?') e lo ha indotto a fermarsi. Dopo dieci minuti, come ha raccontato il testimone alla polizia, le grida della runner aggredita e il medico che, questa volta con il casco in testa, si precipitava verso l'automobile. Con la targa dell'auto in mano a inquirenti e investigatori il presunto "molestatore seriale" è stato immediatamente rintracciato e, dai tabulati telefonici, è risultato che il suo cellulare, nei giorni e nelle ore delle violenze denunciate, era agganciato alle celle del parco Lambro e dintorni. Questa mattina, quando, con buona pace delle donne appassionate di corsa, il medico è stato arrestato a casa, la polizia gli ha sequestrato due caschi ed anche un giaccone scuro. Lo stesso che avrebbe indossato, secondo le deposizioni delle vittime, durante le aggressioni.
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