I neo 'Archimede' italiani sono
sempre più attivi, come dimostra il boom di brevetti del 2015,
ma ancora arrancano rispetto ai colleghi europei per la mancanza
di sinergie con il mondo imprenditoriale e finanziario. E'
quanto sostengono gli esperti di innovazione riuniti a Milano
per la presentazione di D-nest International Inventors
Exhibition, la più ampia rassegna di inventori in Europa in
programma a Venezia dal 13 al 16 ottobre.
''Il fatto che i brevetti depositati da italiani siano
cresciuti del 9% nel 2015 è un segnale molto positivo, ma non è
sufficiente per cantare vittoria'', afferma Gianfranco Gramola,
direttore di International Inventors Exhibition. ''Se guardiamo
ai numeri in Europa, vediamo che l'Italia ha accelerato più di
tutti, è vero, ma conta solo 3.900 brevetti. La Germania, che è
calata del 3%, ha 20.000 brevetti e la Francia, più lenta di
noi, sta a 10.000. Questo - aggiunge Gramola - significa che
abbiamo accumulato un bel ritardo da recuperare''.
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