Per il genetista Giorgio Portera,
"in nessun caso il dna mitocondriale può avere valore
identificativo". L'esperto lo ha detto nella sua deposizione nel
processo per l'omicidio di Yara Gambirasio alla quale seguirà il
controesame degli avvocati dell'unico imputato Massimo Bossetti.
I difensori hanno più volte insistito sulla mancata
corrispondenza tra il dna nucleare, che gli accertamenti hanno
stabilito essere di Bossetti, e quello mitocondriale che invece
non è del muratore di Mapello.
Portera ha ricordato come l'analisi del dna nucleare avvenne
all'inizio del 2011 mentre quello sul mitocondriale nel
novembre-dicembre dello stesso anno. In quel periodo di tempo,
secondo l'esperto, "potrebbe essere avvenuta qualsiasi cosa" in
termini di variazione e quindi "sarebbero troppe le variabili".
Il consulente ha concluso dicendo di riconoscersi totalmente
negli accertamenti eseguiti dal Ris in ordine all'analisi del
dna di Ignoto 1 e della sua compatibilità con quello di Giuseppe
Gerinoni, morto nel 1999.
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