Alla luce delle "contraddizioni" e dei
"molti dubbi" riguardo l'esame del Dna attribuito a Massimo
Bossetti, unico imputato per l'omicidio di Yara Gambirasio, la
difesa del muratore di Mapello ritiene "inevitabile" una perizia
che faccia chiarezza. Lo hanno detto gli avvocati Claudio
Salvagni e Paolo Camporini al termine dell'udienza di oggi. Per
il consulente di parte civile della famiglia Gambirasio, Giorgio
Portera, il dna è invece sicuramente di Bossetti. Infine, la
genetista Sarah Gino, consulente della difesa del muratore, ha
ribadito oggi che sugli indumenti di Yara sono stati trovati
sette peli che non appartengono né alla vittima né all'imputato.
Il processo riprenderà il 12 febbraio con il controesame dei
consulenti della difesa da parte del pm Letizia Ruggeri.
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