Quando marito e moglie si tradiscono,
reciprocamente e contemporaneamente, instaurando relazioni con
altri partner, nel giudizio di separazione scatta l'addebito a
carico di tutti e due i coniugi per aver reso "intollerabile" il
protrarsi della loro convivenza sotto lo stesso tetto. E una
volta acquisito il dato della reciproca e coeva infedeltà, non
ha alcuna importanza andare a verificare chi, date alla mano, ha
iniziato per prima a violare il vincolo matrimoniale. Lo
sottolinea la Cassazione confermando l'addebito a entrambi i
coniugi nell'ambito di una causa di separazione - protetta dalla
richiesta di privacy - tra marito e moglie dell'alta borghesia
milanese. Lui, rinomato cardiologo, tradiva la moglie con la
"badante sudamericana" di suo padre, mentre la moglie più o meno
nello stesso periodo, si tratta del 2005-2006, aveva una
relazione "particolarmente intensa" con un altro uomo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA