/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Smog: Arpa, 'effetti su particolato si valutano nel tempo'

Smog

Smog: Arpa, 'effetti su particolato si valutano nel tempo'

(V. 'Smog: Arpa, a Milano non piove ma...' delle 11.22)

MILANO, 01 gennaio 2016, 11:56

Redazione ANSA

ANSACheck

Il tipo di inquinamento che sta mettendo in ginocchio molte delle nostre città, è formato da sostanze il cui tempo di decadimento non è immediato, ma perdura nel tempo. Quindi gli effetti del meteo o di provvedimenti antinquinamento devono essere valutati con opportuno ritardo. A spiegarlo è l'Arpa della Lombardia.
    "Noi vediamo i dati del giorno prima, grazie alla media elaborata dalle centraline di rilevamento - spiega l'Arpa - ma essi si riferiscono a pulviscolo in sospensione da giorni, per talune sostanze anche settimane". "Il particolato atmosferico è un insieme di particelle, solide e liquide, con una grande varietà di caratteristiche fisiche, chimiche, geometriche e morfologiche. Le sorgenti possono essere di tipo naturale (erosione del suolo, spray marino, vulcani, incendi boschivi, dispersione di pollini, etc.) o antropogenico (industrie, riscaldamento, traffico veicolare e processi di combustione in generale). Può essere di tipo primario se immesso in atmosfera direttamente dalla sorgente o secondario se si forma successivamente, in seguito a trasformazioni chimico-fisiche di altre sostanze. Si tratta, dunque, di un inquinante molto diverso da tutti gli altri, presentandosi non come una specifica entità chimica ma come una miscela di particelle dalle più svariate proprietà. I maggiori componenti del particolato atmosferico sono il solfato, il nitrato, l'ammoniaca, il cloruro di sodio, il carbonio, le polveri minerali e si stima che in alcuni contesti urbani più del 50% sia di origine secondaria". Il Pm 10 e il Pm 2,5 sono tra i più pericolosi per le dimensioni microscopiche che ne permettono l'introduzione in profondità nel sistema respiratorio.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza