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Pesce siluro, foto virale in rete

Pesce siluro, foto virale in rete

Peso di 127 chili, preso e poi liberato dai pescatori

MANTOVA, 26 febbraio 2015, 19:01

Redazione ANSA

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Il pesce siluro catturato nel Po - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il pesce siluro catturato nel Po - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il pesce siluro catturato nel Po - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono diventate virali sul web le foto del pesce siluro di 127 chili e lungo 2 metri e 67 centimetri, che è stato preso con la lenza dai gemelli Dino e Dario Ferrari il 19 febbraio scorso nel Po, vicino alla foce della Secchia, tra i Comuni di san Benedetto Po e Quingentole, in provincia di Mantova.
    Per la cronaca, il record italiano appartiene a un esemplare di 2 metri 78 centimetri, e 144 chili di peso, pescato nel delta del Po. Non a caso il pesce siluro è definito proprio il 'mostro del Po'. Originario del Danubio e dei laghi dell'Europa centrale, è stato 'trapiantato' dall'uomo nel fiume dove ha trovato il suo habitat ideale, spodestando lo storione,e mettendo a rischio, con la sua voracità, la fauna ittica autoctona e, quindi, di minacciare l'intero ecosistema. Nel mantovano, è stato introdotto negli anni Sessanta. Inizialmente, era un'attrazione dei vari laghetti di pesca sportiva perché costava poco e dava soddisfazioni, viste le dimensioni; poi qualcuno l'ha anche utilizzato, data la sua somiglianza con il più pregiato pescegatto, come esemplare ittico da allevamento.
    Quando, però, è stato scoperto che i gusti degli italiani in fatto di pesce erano molto distanti dalla sua carne molto grassa, gli esemplari degli allevamenti sono stati liberati. Attorno al siluro è nata una fiorente attività di pescasportiva, con molti appassionati che in barca, o stando sulle rive soprattutto del Po (ma da qualche tempo anche dei laghi di Mantova formati dal Mincio), tendono la loro lenza a caccia del 'mostro'. Come i gemelli che dopo aver catturato il siluro gigante lo hanno liberato. C'è però anche chi preferisce il bracconaggio: e per praticarlo arriva anche dall'estero, accampandosi in tende, attrezzati anche con furgoni-frigo dove lavorare i quintali di pescato, che poi viene rivenduto nell'est Europa, soprattutto in Romania. Secondo gli investigatori si tratta di otto bande di romeni capaci di catturare 40 quintali di pesce alla settimana.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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