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Card. Scola: 'Trattarsi da estranei porta alla guerra'

Card. Scola: 'Trattarsi da estranei porta alla guerra'

"Costruire un 'nuovo ordine mondiale' e rinnovare in profondità gli organismi internazionali"

01 gennaio 2015, 19:48

Redazione ANSA

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. - RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Nella convivenza sociale, la grande alternativa di fronte alla quale ogni giorno uomini e popoli sono chiamati a giocarsi è chiara: trattarsi da estranei e nemici gli uni degli altri - ciò che inevitabilmente porterà al conflitto padrone/schiavo e alla guerra - o riconoscersi fratelli perché figli di uno stesso Padre". E' uno dei passaggi dell'omelia del cardinale Angelo Scola pronunciata durante la messa celebrata oggi nel Duomo di Milano, nel giorno in cui la Chiesa ricorda la Giornata Mondiale della Pace.
A proposito di pace, il cardinale Scola ha ricordato il pellegrinaggio appena concluso in Terra santa: "Ho potuto percepire la gravità estrema della situazione dovuta al venir meno della fratellanza tra i popoli che lì vivono. Il Patriarca latino ha parlato di 'Chiesa del Calvario'. Il Custode di Terra Santa ha mostrato come il conflitto israeliano-palestinese rischi di involvere ulteriormente perché i conflitti hanno ormai coinvolto tutto il vicino e medio Oriente". Per costruire la pace, ha detto l'arcivescovo, è necessario "l'impegno di tutti, in particolare di governi, popoli e nazioni".
Ed è necessario "che uomini, popoli e istituzioni si mettano all'opera per la costruzione di un 'nuovo ordine mondiale' col coraggio di rinnovare in profondità gli organismi internazionali già esistenti o di creare di nuovi". Alla messa ha partecipato anche la comunità di Sant'Egidio, che qualche ora prima aveva ricordato nella chiesa di San Vito in Pasquirolo (dove si riuniscono normalmente fedeli russi e ucraini) che tutto il mondo "attende la fine della guerra, fonte di sofferenza per tanti popoli e madre di tutte le povertà".

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