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Garlasco: pg, Stasi aveva due bici nere

Garlasco

Garlasco: pg, Stasi aveva due bici nere

Accusa chiede a giudici di acquisire documentazione contabile

MILANO, 20 ottobre 2014, 19:46

Redazione ANSA

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Spuntano una seconda bicicletta nera da donna e un paio di scarpe acquistate da Alberto Stasi, nel processo d'appello 'bis' a Milano a carico dell'ex studente bocconiano imputato per l'omicidio dell'allora sua fidanzata Chiara Poggi a Garlasco (Pavia) il 13 agosto 2007. Il sostituto procuratore generale Laura Barbaini oggi ha chiesto infatti di acquisire agli atti nuova documentazione contabile che attesta che due biciclette nere da donna, di cui una dello stesso modello sequestrata lo scorso aprile, furono regalate a titolo promozionale al padre di Alberto Stasi. Bicicletta, di cui si sarebbero perse le tracce, finita ora sotto la lente d'ingrandimento della Procura generale di Milano.

Il pg ha chiesto inoltre di acquisire agli atti del processo i movimenti della carta di credito di Stasi che, secondo l'accusa, prima dell'omicidio avrebbe acquistato un paio di scarpe che non risulterebbero tra quelle prelevate dai carabinieri nei giorni successivi al delitto. Nei mesi scorsi, il pg Barbaini ha raccolto quindi documentazione contabile che attesta che un fornitore dell'autoricambi del papà di Alberto gli aveva regalato due biciclette da donna: una nel 2004, del modello corrispondente a quella sequestrata, e l'altra nel 2005 di modello diverso ma pur sempre "nera o nera e grigia da donna" e con il sellino dotato di molle. Su queste due bici il pg, oltre a chiedere l'acquisizione della documentazione contabile, ha intenzione anche di convocare alcuni testimoni per avere chiarimenti.

La bicicletta nera nella disponibilità della famiglia Stasi sequestrata dopo la decisione dei giudici di Milano di riaprire il caso sul delitto di Garlasco, è uno dei punti fondamentali su cui si concentra la battaglia processuale tra accusa, difesa e parti civili. Due testimoni, ai tempi dell'inchiesta, avevano affermato di aver visto una bici nera da donna appoggiata al muretto della villetta dove venne assassinata Chiara. L'ipotesi era quindi quella che l'assassino avesse utilizzato quel mezzo per raggiungere la villetta dove abitava Chiara Poggi e allontanarsi dopo aver ucciso la ragazza. Una bici simile era custodita nell'officina del padre di Stasi, ma ai tempi non venne sequestrata dagli inquirenti e dagli investigatori, che invece una settimana dopo il delitto misero i sigilli sulla bicicletta di colore bordeaux. Il pg ha chiesto infine di sentire come testimoni i carabinieri della stazione di Garlasco dai quali Alberto, dopo aver scoperto il cadavere di Chiara, si recò per dare l'allarme e i quali notarono sul suo avambraccio due segni che al momento fecero pensare a una colluttazione ma che il ragazzo liquidò come graffi provocati dal suo cane. Anche gli avvocati Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, legali dei familiari di Chiara, parti civili nel processo, hanno avanzato oggi nuove richieste istruttorie. Hanno chiesto infatti di sentire alcune persone a conferma della loro memoria depositata qualche mese fa e nella quale si ipotizza l'inversione dei pedali sulle due bici sequestrate agli Stasi, quella nera da donna acquisita di recente e quella bordeaux da uomo. La difesa di Alberto, rappresentata dal professor Angelo Giarda e dall'avvocato Giuseppe Colli, si è opposta alle istanze e concluderà il suo intervento nella prossima udienza fissata per il 27 ottobre. Come sempre, Alberto Stasi era presente in aula, per seguire passo dopo passo le udienze del processo.

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