(AGGIORNA E SOSTITUISCE IL SERVIZIO DELLE 21.04) (di Bianca Maria Manfredi) L'impresa di costruzioni Giuseppe Maltauro andrà avanti con i lavori per Expo 2015 anche se, dopo la bufera per l'inchiesta giudiziaria della Procura di Milano che ha portato fra gli altri all'arresto di Enrico Maltauro, da più parti era arrivata la richiesta di revocare i due appalti che aveva vinto. Dopo un'istruttoria e dopo la riunione che si è tenuta in prefettura lo scorso 3 giugno, ieri la società Expo ha comunicato alla Maltauro che non sono stati rilevati elementi sufficienti a motivare la risoluzione dei contratti. Una conclusione tutta sua, come ha tenuto a precisare in serata la Prefettura di Milano, perchè è Expo 2015 spa l' ''unico soggetto al quale spettano le conseguenti valutazioni''.
E' stata l'azienda vicentina oggi con una nota ad annunciare che ''porterà avanti l'esecuzione dei contratti aggiudicati'' ovvero quello per il progetto delle Vie d'acqua e per le architetture di servizio del sito. La comunicazione di Expo serve ''unicamente a garantire il prosieguo dei lavori, per la cui realizzazione ogni giorno è prezioso'' hanno spiegato dalla società che gestisce l'esposizione universale. E anzi, dato che il rapporto con la Maltauro è compromesso, c'è un ''severo monitoraggio sull'esecuzione dei lavori, così da poter riesaminare e rivalutare, in ogni momento, la sussistenza di condizioni utili a sostenere la prosecuzione del rapporto contrattuale''. ''La Sezione Specializzata del Comitato di Coordinamento per la Sorveglianza sulle Grandi Opere, nel corso della riunione tenutasi in Prefettura nel pomeriggio di martedì 3 giugno - ha puntualizzato a tarda sera la Prefettura di Milano - si è limitata a prendere atto delle affermazioni dell'ing. Carlo Chiesa di Expo 2015 S.p.A. relative all'istruttoria compiuta in merito al rapporto contrattuale in atto con la Impresa Costruzioni Giuseppe Maltauro S.p.A. da parte dalla Società Expo 2015 S.p.A., unico soggetto - conclude la nota - al quale spettano le conseguenti valutazioni, sostanziate nella determinazione adottata dalla stessa Società in data 4 giugno". ''Non so su che basi possa essere permesso alla Maltauro di continuare i lavori a meno che non venga commissariata'', ha commentato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Il commissario unico Giuseppe Sala aveva già spiegato che senza un atto esterno non avrebbe potuto revocare i contratti. Ma non c'è stato nessun provvedimento e anche il decreto per conferire poteri di controllo su Expo al presidente dell'authority anticorruzione Raffaele Cantone è slittato. ''Ogni giorno perso è un giorno in più di preoccupazione'', ha commentato ''deluso'' Pisapia.
''Ogni giorno che passa è un giorno di ritardo che rischia di compromettere le opere", ha aggiunto Roberto Maroni, che ha parlato di un ''Renzi improvvisamente addormentato dopo le elezioni''. In assenza di ''vizi estrinseci nella procedura di scelta del contraente'' era un atto dovuto la comunicazione alla Maltauro, che ha anche annunciato la decisione del cda di proporre all'assemblea degli azionisti un'azione di responsabilità nei confronti di Enrico Maltauro, a cui l'impresa ha già revocato l'incarico di amministratore delegato e di consigliere. Proprio oggi la difesa dell'ex a.d ha depositato un'istanza al gip di Milano Fabio Antezza per chiedere la scarcerazione dell'imprenditore che ha collaborato fornendo ''ampi chiarimenti''.
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