E' iniziato con la visita ai sacrari
che custodiscono i resti delle vittime della Prima Guerra
Mondiale il viaggio organizzato dal Consiglio regionale della
Liguria verso le terre della Venezia Giulia e della Dalmazia
dove, alla fine della Seconda Guerra Mondiale e negli anni
immediatamente successivi, avvennero i massacri delle foibe. Il
dramma degli italiani, popolazione autoctona della zona, che
dopo il ventennio fascista furono vittime di una pulizia etnica
o di un esodo forzato a causa delle violenze dei partigiani
jugoslavi. I sacrari di Redipuglia e Oslavia, i due vicini
cimiteri, quello civile e quello austroungarico situati alle
spalle di Gorizia, hanno costituito la prima tappa per la
delegazione ligure, della quale fanno parte i giovani vincitori
del concorso 'Il sacrifico degli italiani della Venezia Giulia e
Dalmazia'. Il presidente del Consiglio regionale Alessandro
Piana ha sottolineato "l'importanza dell'iniziativa assunta
attraverso la legge regionale 29/2004 con l'intento di mantenere
vivo il ricordo dei drammatici fatti avvenuti in quei territori,
per sensibilizzare in particolare i giovani contro l'odio etnico
e ideologico".
Le prossime tappe del viaggio toccheranno, a Trieste, l'ex
risiera di San Saba dove, durante la Seconda Guerra Mondiale,
ebrei ed oppositori del regime fascista furono uccisi oppure
imprigionati e poi deportati nei lager nazisti. La delegazione
proseguirà il viaggio alle foibe di Basovizza e di Monrupino.
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