"Il tema del reddito di
cittadinanza è finalmente entrato prepotentemente al centro
della discussione politica, dopo anni di assordante silenzio da
parte dei vecchi partiti. È l'effetto più evidente dell'ingresso
in Regione del MoVimento 5 Stelle. La Proposta di legge del Pd
sul reddito di inclusione, tuttavia, è un'occasione persa per
dare una risposta concreta agli 80mila liguri che vivono al di
sotto della soglia di povertà relativa. La misura presentata in
Aula dal Pd ligure è un copia e incolla del Ddl Povertà varato
dai dem in Parlamento, che ad oggi è solo un annuncio, un
provvedimento in bianco pieno di buone intenzioni su cui il
Governo ha impedito qualsiasi discussione, dibattito o proposta
migliorativa. Solo un'aspirina somministrata ad un malato
gravissimo". Lo afferma il M5S.
"Pur partendo da una posizione condivisibile, la misura
riflette una logica di mero assistenzialismo, senza affrontare
la crisi nel suo complesso e senza offrire alcuna reale ricetta
per il reinserimento nel mondo lavorativo, come invece prevedeva
il Reddito di cittadinanza ligure sperimentale del MoVimento 5
Stelle bocciato dal Partito Unico la settimana scorsa. Se
davvero il Pd avesse voluto fare qualcosa di concreto per le
famiglie liguri in difficoltà, avrebbe sostenuto con forza la
sperimentazione del Rdc proposta dal M5S: 400 euro al mese per
7000 liguri che vivono al di sotto della soglia di povertà
relativa minima, per una copertura prevista di 27 milioni di
euro all'anno.
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