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Voto di scambio e mascherine, gli altri fronti d'indagine

Voto di scambio e mascherine, gli altri fronti d'indagine

Aperto un fascicolo sugli affari fatti in epoca Covid

GENOVA, 14 maggio 2024, 13:17

Redazione ANSA

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Inchiesta Liguria: le foto agli atti - RIPRODUZIONE RISERVATA

La sanità privata, i laboratori convenzionati e anche le forniture di mascherine e dispositivi di protezione. Eccoli i nuovi fronti emersi nel corso dell'indagine che ha terremotato la Regione Liguria con indagati e arresti eccellenti.

Secondo gli inquirenti nelle mire di presunti illeciti non c'erano solo il porto di Genova, le grandi opere come il tunnel sub portuale e la diga foranea, il paradiso patrimonio Unesco di Palmaria o le spiagge pubbliche dove costruire lussuosi resort. Indagando su un sospetto voto di scambio tra le comunità riesina e calabrese e la lista del presidente Giovanni Toti, gli investigatori hanno anche scoperto una presunta maxi frode da un milione e 200 mila euro sulle forniture sanitarie durante il Covid.

In particolare per le mascherine, introvabili in piena pandemia e preziose come l'oro nella fase due ovvero per la riapertura di scuole e luoghi pubblici, ma anche camici e sovrascarpe per gli ospedali. Punto di riferimento per diventare fornitori delle scuole, dunque della Regione, per l'accusa era Domenico Cianci, amministratore di decine di condomini a Rapallo e re delle preferenze alle regionali del 2020.

Nelle intercettazioni si sentono due persone, non indagate, che spiegano: "Cianci ok? (...) e con Cianci se si arrivasse a Toti, per le mascherine, visto che abbiamo anche le mascherine da bimbo, adesso... sarebbe... sarebbe un bel colpo, eh?", "perché ora le stanno cercando da fare paura". E l'altro interlocutore: "ma per le scuole, dici?". E dall'altro lato la conferma: "perché li si parla di milioni di pezzi... visto che lui vuole una mano... una mano lava l'altra e tutte e due lavano il viso...".

 Ma dal vaso di pandora escono altri filoni di indagine su cui la Procura vuole fare luce. Sempre legato alla pandemia c'è l'ipotesi del falso circa i dati: sono indagati per falso Matteo Cozzani, ex capo di gabinetto, e lo stesso Toti. Per la procura avrebbero mentito sui dati degli anziani per ottenere più vaccini. Dalla struttura commissariale se ne accorsero però e riuscirono ad allineare i numeri mandando il numero corretto di dosi.

I magistrati stanno scandagliando il fronte della sanità, la cui delega è stata in capo a Toti fino ad ottobre 2022 quando fu nominato assessore Angelo Gratarola. I pubblici ministeri, insieme alle Fiamme gialle, stanno passando al setaccio tutte le erogazioni fatte alla fondazione Change e al partito di Toti da parte di imprenditori legati alle cliniche private e ai laboratori di analisi convenzionati. Uno dei maggiori, per esempio, è il gruppo Europam dei petrolieri Costantino che ha donato 200 mila euro.
   

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