Aumentano i processi per
violenza sessuale sui minori, i maltrattamenti e gli atti
persecutori nel distretto della corte di appello di Genova. È
quanto emerso dalla relazione della presidente Elisabetta Vidali
durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario.
"Gli accertamenti dei reati inerenti alla violenza di genere
e domestica - sottolinea Vidali - scontano la difficile
solitudine comunicativa in cui sono relegate le persone offese.
Le vittime acquistano coscienza di esserlo dopo un silente e per
lo più solitario percorso di soggezione, talvolta lungo anche
anni. Abbiamo assistito nel Paese all'incremento esponenziale
dei casi più evidenti di violenza, come il femminicidio, ed a
quelle più subdole e poco riconoscibili forme di sopraffazione
come la sudditanza psicologica".
"Non v'è dubbio - conclude - che il diritto penale non sia la
risposta a questi fenomeni sociali poiché punisce i fatti, per
definizione, già commessi, laddove invece è necessario uno
strumento di prevenzione generale, capace di scongiurare il
ricorso alla violenza. È necessario ampliare quindi lo spazio di
riflessione sul tema a tutti gli operatori più prossimi a questo
mondo dei deboli, e cioè sanitari, sociologi, psicologi,
educatori, assistenti sociali ed insegnanti, per una presa di
coscienza collettiva di tale emergenza ed interventi organici in
tutto il tessuto sociale".
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