Lo spegnimento dell'altoforno Ilva di Genova Cornigliano nel 2005, la demolizione dei silos granari di Ponte Parodi nel 2001, il restauro della stazione marittima di Genova nel 2001, l'apertura del Galata−Museo del Mare nel 2004, l'inaugurazione delle stazioni della metropolitana dal Porto Antico a piazza De Ferrari tra il 2003 e il 2005, la nascita della Fiumara, fino al riconoscimento dei palazzi dei Rolli nel Patrimonio dell'umanità Unesco nel 2006. Sono solo alcuni dei segni indelebili lasciati a Genova dall'ex sindaco Giuseppe Pericu nell'arco dei suoi due mandati di governo della città tra il 1997 e il 2007. Ma è stato anche il sindaco che ricucì le ferite lasciate in città dagli incidenti per il G8 del 2001, segnato dall'uccisione da parte di un carabiniere del giovane Carlo Giuliani, delle devastazioni dei black block e dalle violenze delle forze dell'ordine aalla scuola Diaz e alla caserma di Bolzaneto. Tra le immagini simbolo della sua carriera politica quelle del G8 del 2001 quando in maniche di camicia e megafono in mano affrontò i manifestanti che volevano abbattere le barriere per entrare nella zona rossa dove si riunivano i grandi della terra. Pericu è morto questa mattina a Genova, aveva 84 anni. I funerali si terranno mercoledì 15 nella chiesa di Sant'Antonio a Boccadasse. Nato a Genova nel 1937 da una famiglia di origine sarda, il padre nacque a Ozieri (Sassari), dopo gli studi classici si laureò in Giurisprudenza a Genova con una tesi di Diritto Amministrativo, si iscrisse all'Albo degli avvocati della Lanterna nel 1963 ed ha esercitato la professione fino all'ultimo ricoprendo anche l'incarico di docente nella Scuola di Politiche di Enrico Letta a Genova. Grazie al sostegno della coalizione di centrosinistra dell'Ulivo alle elezioni comunali del 1997 succedette all'ex pretore Adriano Sansa con il 51,5% dei voti e un'affluenza del 69,8%. Poi venne rieletto con il 60% dei consensi. Poi gli subentrò alla guida di Genova Marta Vincenzi. Attualmente era presidente dell'Accademia ligustica di Belle Arti. Nel 1994 durante la XII Legislatura fu eletto deputato per il Partito Socialista Italiano e nel 2007 ha aderito al Partito democratico. Il sindaco Marco Bucci lo ricorda sottolineando il suo lungo impegno per Genova e i confronti che aveva ancora con lui sul futuro della città, il ministro Andrea Orlando dice che "è stato il sindaco della rinascita di Genova, il leader che seppe parlare alla città ferita dal G8. Ci mancherà tantissimo". Il governatore Toti rimarca che fino all'ultimo ha lavorato per la città. La senatrice del Pd Roberta Pinotti dice: "Ho avuto l'onore di lavorare con lui in Comune durante il suo primo mandato da sindaco. E' stato un grande maestro, di cui non potrò mai dimenticare, oltre alla sapienza amministrativa, la lucidità e la generosità politica". Lo ricordano con stima Cgil, Cisl e Uil e il Pd sottolinea con la sua morte il partito perde un punto di riferimento fondamentale. Per la deputata di Italia viva Raffaella Paita "Pericu si è sempre dimostrato un politico di grandissima visione, una dote che, anche grazie al suo 'riformismo fino al midollo', consentì di far compiere a Genova un enorme salto di qualità". Il deputato forzista Roberto Cassinelli lo definisce un grande genovese, il collega leghista Edoardo Rixileghista lo ricorda dicendo: "un giurista colto e preparato per cui le distanze ideologiche non sono mai state un muro invalicabile. Con la sua scomparsa si impoverisce il dialogo democratico con una persona intellettualmente onesta"
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