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Uccide sorella: procura, verificheremo eventuali omissioni

Uccide sorella: procura, verificheremo eventuali omissioni

Acquisite telefonate dei familiari

GENOVA, 04 maggio 2022, 19:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Verificheremo a 360 gradi tutti gli aspetti della vicenda senza tralasciare nulla. Anche se al momento quello che è emerso è che non c'erano elementi di pericolosità". Così il procuratore Francesco Pinto dopo le accuse di inerzia lanciate dalla mamma di Alice, la donna di 34 anni uccisa con oltre 17 coltellate dal fratello Alberto, disoccupato di 42 anni, a Quinto.
    Per approfondire la vicenda il pm che indaga insieme alla squadra mobile è andata in questura per acquisire e sentire le telefonate che i genitori dei due ragazzi hanno fatto alle forze dell'ordine. La mamma dei due, ieri, ha puntato il dito contro le forze dell'ordine e la salute mentale che non avrebbero fermato il figlio nonostante le loro richieste di aiuto. Il pubblico ministero oggi ha sentito di nuovo la donna e il marito di Alice. Non è escluso che possano essere sentiti poi gli operatori del 112 e quelli delle volanti per capire se sia stato sottovalutato qualcosa.
    Per gli investigatori, Scagni provava invidia per la vita della sorella, come anche sottolineato dalla nonna dei due.
    All'anziana, il giorno prima dell'omicidio, io nipote aveva bruciato la porta di casa dopo il rifiuto all'ennesima richiesta di soldi. L'uomo, infatti, chiedeva continuamente soldi ai familiari che gli fornivano un buono da 50 euro della Coop per farsi la spesa. Scagni però voleva di più e per questo le sue richieste erano diventate sempre più pressanti.
   

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