Ci sono due indagati
nell'inchiesta sulla strada abusiva nel parco di Portofino
(Genova) costruita dopo la mareggiata del 2018 per il cedimento
della strada che collega Santa Margherita e Portofino. Il
procuratore aggiunto Paolo D'Ovidio e il sostituto Fabrizio
Givri, che coordinano le indagini dei carabinieri Forestali,
hanno iscritto nel registro due persone della ditta che la stava
realizzando, la Viacava. Le accuse sono abuso edilizio e
violazione delle norme a tutela del patrimonio artistico e
paesaggistico. Le indagini non sono chiuse e il numero degli
indagati potrebbe aumentare. L'area è protetta da rigide norme
per preservare la bellezza del paesaggio naturale ed è molto
appetibile per gli imprenditori edili.
Ad accorgersi della colata di cemento era stata
l'associazione Italia Nostra che aveva documentato con
fotografie il sentiero deturpato e la passerella sorretta da una
impalcatura di tubi di metallo ed aveva presentato un esposto
indicando lo scempio ambientale.
Per il presidente della regione Giovanni Toti in quel momento
quella strada era l'unica soluzione per permettere ai residenti
di Portofino "una vita il più normale possibile". Dopo l'avvio
dell'inchiesta i lavori erano stati interrotti e si era
provveduto a ripristinare lo stato dei luoghi. La vicenda era
finita anche alla corte dei conti ligure che aveva sentito i
dirigenti del comune per capire come era nata l'idea della
strada. Era emerso tra l'altro che alcuni privati avevano anche
elargito delle somme per la realizzazione della strada che
sarebbe passata vicino a delle case in ristrutturazione.
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