/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Castellucci vide manager dopo sentenza per rabbonirlo

Castellucci vide manager dopo sentenza per rabbonirlo

E' quanto emerge da atti inchiesta su barriere fonoassorbenti

GENOVA, 02 dicembre 2020, 18:13

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

    Il giorno della sentenza di Avellino per la strage dell'acquedotto Acqualonga, dove morirono 40 persone, Giovanni Castellucci incontrò Paolo Berti, ex direttore operazioni di Autostrade per l'Italia, per "rabbonirlo" dopo la pesante condanna a cinque anni e 10 mesi.
    Ma soprattutto lo vide per promettergli "una garanzia per tutta la vita per lui e la famiglia". E' quanto emerge dalle carte dell'inchiesta sulle barriere fonassorbenti pericolose che ha portato ai domiciliari l'ex ad di Aspi e Atlantia e i suoi dirigenti.
    Castellucci, sostengono gli inquirenti, ha Saputo che l'ex manager è arrabbiato perché si aspettava una condanna inferiore e soprattutto perché invece il suo capo si è salvato grazie alle sue menzogne. L'ex ad lo fa chiamare dai suoi collaboratori e, dopo molte insistenze, è Michele Donferri Mitelli che lo fa andare a prendere con un taxi Aeroporti di Roma spa, controllata da Atlantia dove era stato "promosso" dopo il crollo del ponte Morandi, e lo porta da Castellucci. "Ha chiesto una... ha chiesto una mediazione con te...", dice Donferri al telefono, "ti vuole rasserenare e ti aiuterà per tutta la vita... ti vuole dire questo messaggio...". E ancora: "Mollo (ex direttore generale assolto nel processo di Avellino) si è salvato perché stava attaccato al suo treno... e allora attaccate pure tu a sto c. di treno..." Berti si lamenta anche con la moglie di questa assoluzione. "Mollo lo sapeva che perché Mollo sapeva benissimo che c'era quella barriera che dava quel problema lì, e quindi non ha fatto un cazzo".
    La procura di Genova aveva trasmesso gli atti ai colleghi di Avellino. Non è escluso, sottolineano fonti vicine agli inquirenti, che i pm campani possano contestare a Castellucci l'articolo 377 bis, e cioè induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria.
    Perché la linea da seguire, anche per le indagini sul crollo di Genova, era quella di fare ricadere le colpe sui direttori di tronco.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza