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Porti: Duci (Federagenti), riforma necessita di restyling

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Porti: Duci (Federagenti), riforma necessita di restyling

Genova palestra per nuova governance e incentivi per l'armamento

29 dicembre 2018, 13:59

Redazione ANSA

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Il presidente di Federagenti Duci - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il presidente di Federagenti Duci - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il presidente di Federagenti Duci - RIPRODUZIONE RISERVATA

 "Il 2018 ha dimostrato, a due anni dall'entrata in vigore, che la riforma Delrio sulla portualità non ha portato a casa i risultati attesi: serve un restyling". Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti, la federazione delle agenzie marittime italiane, tira le somme del 2018 e guarda al nuovo anno. "L'Italia deve affrontare due dossier, il sistema della governance dei porti e il loro coordinamento nazionale e il mantenimento dell'armamento e dell'attività marittima nel nostro Paese. Spero che il 2019 sia l'anno decisivo". I porti per cominciare. "Con la riforma i privati sono usciti dagli organi di indirizzo e governo delle Autorità di sistema portuale e i tavoli di partenariato non hanno funzionato come cinghia di trasmissione fra economia reale e sistema pubblico - spiega - e gli stessi comitati di gestione fra presidente ed enti locali". Non solo: con la riforma i presidenti dei porti non hanno ottenuto più libertà di azione. Genova potrebbe essere l'apripista per cambiare modello. "I poteri attribuiti dalla legge Genova al commissario per la ricostruzione del ponte anche in funzione portuale credo possano essere una palestra, per capire se una semplificazione delle procedure burocratiche da adottare per realizzare opere all'interno degli scali può essere lo strumento per velocizzare ed efficientare questi enti" spiega Duci. Se funzionerà potrebbe essere estesa a tutti i porti: "Attribuendo però i poteri ai presidenti e non a soggetti esterni". E poi c'è l'armamento. "Il mondo armatoriale italiano sta soffrendo la 'coda' delle ristrutturazioni derivanti dai crediti non esigibili che hanno in pancia - prosegue Duci -. Non è una critica ai fondi che acquistano i crediti ma è fondamentale che siano incentivati a mantenere le attività nel nostro Paese e che ci sia la possibilità per nuovi soggetti di affacciarsi nel mondo armatoriale italiano perché iniziamo ad avere sempre meno marittimi e armatori. Come? Attraverso il registro navale o altri strumenti di incentivazione".

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