Non umano, ma di un animale di
grossa taglia, un ungulato, un bovino o un equino: è quanto
emerge dall'esame sull'osso che una donna di Campiglia (La
Spezia) avrebbe, secondo il suo racconto, ricevuto dalla madre
anni fa. L'osso, sempre secondo il racconto, doveva appartenere
al presunto stupratore della donna, allora una bambina, che
sarebbe stato ucciso e sotterrato dal padre dopo che aveva
scoperto la violenza. La Municipale ha ritirato i risultati
dell'esame dall'ospedale Sant'Andrea e li ha affidati al pm
Federica Mariucci che indaga su questo "cold case". La denuncia
della donna era stata raccolta da un assistente sociale del
Comune della Spezia che aveva informato la Municipale. Dal
sopralluogo nel punto indicato dalla donna, dove secondo le
indicazioni della madre doveva essere sotterrato l'uomo che
avrebbe compiuto la violenza, nessun risultato. La donna in
quella occasione aveva consegnato l'osso agli agenti che,
risultato animale, fa perdere consistenza al caso.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA